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mercoledì, ottobre 12, 2011

Intervista allo scrittore del fumetto di "A Game of Thrones"

Dynamite Entertainment ha rilasciato la prima copia di “A Game of Thrones," basata sul primo romanzo di "A Song of Fire and Ice" di George R.R. Martin il 21 settembre. Mentre a molta gente “A Game of Thrones sarà famigliare grazie alla largamente popolare serie della HBO, l’adattamento di Daniel Abraham si basa direttamente sul romanzo, prendendo dal materiale originario che ha reso la serie tv così coinvolgente. Scritto da Daniel Abraham e disegnato dall’artista Tommy Patterson, il fumetto promette di portare il mondo di George R.R. Martin alla pagina stampata in modo grande.

Per scoprire qualcosa di più sulla transizione della grande epica fantasy sul fumetto, CBR News ha parlato con Daniel Abraham del suo lavoro di adattare "A Game of Thrones," dei suoi incarichi di portare creazioni precedenti di Martin a fumetti, dell’impresa di restare fedele al romanzo e di cosa aspettarsi nei fumetti futuri della saga "A Song of Fire and Ice".

CBR News: Daniel, dicci un po’ del tuo adattamento di "A Game of Thrones." Il primo libro è enorme, quanto della storia il fumetto arriverà davvero a coprire e come sono i numeri e le suddivisioni?
Daniel Abraham:Siamo stati fortunati in questo. Era importante fin dall’inizio di avere lo spazio per raccontare la storia in modo giusto, quindi l’editore, George e io parlavamo fin dai primi stadi di come rendere giustizia al romanzo. Da un lato, sarebbe stato grandioso semplicemente esplodere e avere migliaia di pagine per entrare davvero nelle singole scene, ma le dita di Tommy alla fine si sarebbero staccate, no?
Abbiamo steso un abbozzo di ventidue numeri di ventinove pagine ciascuno. Questo ci dà una pagina di immagini per ogni pagine di testo nel libro originale. Almeno nella copia che ho io.

Tu hai già fatto dei grandi lavori con le Wild Cards di George R.R. Martin, e i fans probabilmente ti riconosceranno da questo, ma come sei stato coinvolto nel progetto?
Ho davvero fatto una buona quantità di adattamento dei Iavori di Gerge prima. Ho scritto per il romanzo "Fevre Dream" per Avatar Press e una miniserie di cinque numeri basata sul racconto di George "Skin Trade" che ancora non è uscita. Ho anche collaborato con lui in altri progetti. “Wild Cards” è uno, ma abbiamo anche scritto un romanzo insieme a Gardner Dozois, chiamato "Hunter's Run." Lui sa abbastanza come lavoro e come lavoro con il suo materiale. Questo ci dà un certo livello di fiducia. Inoltre, vivo abbastanza vicino a lui, quindi posso andare da lui in macchina per pranzo se ce n’è bisogno. Questa non è mai una brutta cosa.


Come sanno i fans del romanzo, "A Game of Thrones" è diviso in tre storyline: i Sette Regni, la Barriera e l’Est. Come sfrutterà il fumetto queste trame separate?
Parte di quello che rende affascinante la traduzione dal testo in immagini in sequenza sono gli strumenti che entrano in gioco e che prima non c’erano. Come la paletta dei colori. Nel testo, George deve regolare la location ogni volta con cose come il personaggio PdV e del lavoro davvero carino che fa con il linguaggio. Per quanto ci riguarda, noi possiano segnalare lo spostamento in modo puramente visuale. Detto questo, non stiamo cercando di isolare i diversi luoghi. In alcuni numeri li avremo tutti e tre, altri saranno più incentrati su uno solo, ma speriamo di dare il senso di una grande storia unificata che deriva dall’intreccio tra i vari luoghi.

Quanto vicino sarà adattato lo stile narrativo? I lettori avranno ancora l’esperienza della trama che si svolte attraverso i molteplici punti di vista?
Cerchiamo di restare molto fedeli al libro e alla storia nel libro. Ci sono alcune cose dello stile di George che non tradurremo in fumetti, e quando ciò accade, cerchiamo di raggiungere le cose che sono più fedeli allo spirito entro il contesto. Assolutamente abbiamo i punti ti vista multipli. Abbiamo i diversi paesaggi. Abbiamo la sensazione di malinconia e crudo realismo. La mia scommessa è che le persone che si accostano a questo progetto dovrebbero essere in grado di sentirci dentro la voce di George. Non sono lo scrittore, sono l’adattatore. Il vero segno di successo per me sarebbe se nessuno si accorgesse che io sono lì.

Hai collaborato con George R.R. Martin nel processo di adattamento del romanzo al fumetto? Se sì, quel’è stato il processo creativo in ciò?
Ho parlato molto con George durante il processo. Ci sono cosa sulla storia che conosce solo lui, e non sono tutte ovvie. C’era una scene che ho dovuto rielaborare perché c’è una particolare battuta di dialogo che è importante per l’ultima scena di “A Dream of Spring”, e a guardarla non te ne accorgeresti. Per questioni come questa, non c’è nulla che possa sostituire il parlare con l’uomo in persona. Detto questo, è molto chiaro che George non sta scrivendo un fumetto. Ha investito una gran quantità di fede e fiducia in me. E che dio impedisca che gli intralci la strada nella scrittura di “The Winds of Winter”. Se avrò la reputazione di chi rallenta quel progetto, sarò appeso agli alberi.

Allo stesso modo, dacci un’idea del processo di collaborazione con Tommy Patterson. Come voi due avete lavorato insieme per portare questi personaggi nei fumetti?
Lavorare con Tommy è stato grandioso. Non è qualcuno che conoscevo prima di iniziare il progetto, ma è stato molto veloce ad aiutarmi. Ci scambiano email e messaggi, ed è stato davvero professionale nell’accogliere feedback sia da me che dagli editori e nel rielaborare i suoi disegni per adattarli a quello che gli abbiamo chiesto. Dopo George, credo che questo sia davvero il progetto di Tommy. La visione e lo stile visuale che porta alla storia è quello che la gente vede sulla pagina, e io sono qui a sostenerlo. E devo dire che, ogni volta che ho fatto nella scrittura qualcosa che mi sembrava che gli chiedesse troppo, lui è stato saldo nel soddisfarlo. Vuole che il progetto sia meraviglioso e io ho un rispetto assoluto per il lavoro che sta facendo.

La serie “A Song of Ice and Fire” di George R.R. Martin's ha sfornato una gran quantità di prodotti, incluso un gioro di ruolo, un gioco di carte, un gioco da tavola e (ovviamente) la largamente popolare serie tv della HBO. Con tutto questo materiale, qualcosa si è intromesso nel tuo processo creativo per il fumetto?
Non ho messo le mani sul gioco di carte e cui GDR, ma sono stato uno dei giocatori beta per il gioco da tavola quando George ha ottenuto la sua copia. Avevo già scritto diversa roba quando il prodotto HBO è uscito e sono davvero contento che sia andata così. Avevo già fatto alcune decisioni che erano un po’ diverse da ciò che stavano facendo loro e questa distanza per me è importante. La serie tv è un grande lavoro, ma il mio incarico non è adattare lo show, ma il libro originario. Questo è davvero quello su cui mi focalizzo.

Parliamo un po’ dei personaggi. I romanzi hanno il beneficio di un’incredibile quantità di prosa per descrivere i personaggi e le loro espressioni. Quel’era per te l’impresa nell’adattare i personaggi della casa Stark e della Casa Lannister, come Jon Snow, Viserys Targaryen, Tyrion Lannister e il resto del cast?
La cosa più difficile per me era quella di capire cosa George ha fatto nel testo per evocare questi fantastici personaggi e poi trovare il modo per usare quel metodo direttamente o descriverlo per Tommy. Parte di ciò che rende i personaggi di George così splendidi è il modo in cui si espandono nella sua mente per acquisire dimensioni e profondità, anche oltre ciò che si trova sulla pagina. Questo è un vero potere. Ci saranno sempre dei modi in cui il nostro Tyrion e il nostro Jon Snow sarà diverso dalle interpretazioni di altri. Trovare la cosa con cui il romanzo li ha resi veri e poi farlo con i nostri mezzi è stata la vera impresa.

C’è stato qualcosa nel romanzo che tu hai voluto includere nell’adattamento e che è stato tagliato?
La storia e il background.  Ne sento la mancanza.  A volte nel libro si va avanti per una pagina o due con questa bella esposizione che delinea la storia di Westeros e le persone che l’hanno fatta. Questo dà tremendo peso e solidità a tutto il resto dell’azione, e volevo tanto avere tutto ciò anche nel fumetto. Ho provato in un paio di numeri di prendere una pagina e di fare la versione illustrata dove si conservano questi lunghi passaggi di testo con alcune immagini che li accompagnano. Non ha per niente funzionato, ma l’impulso era quello.

Qual è stato l’aspetto più bello dell’adattare "A Game of Thrones" per il fumetto?
Ho dovuto fare una lettura molto vicina di "Game of Thrones."  Probabilmente più vicina di quanto avrei mai fatto altrimenti. Ed è uno di quei libri dove più guardi, più vedi. Leggo una frase e penso: “Oh, vedo che qui si sta preparando per  tre libri”.

Perché credi che "A Song of Fire and Ice" si presti bene agli altri media, come la televisione, i giochi e in particolar modo i fumetti?
E' una gran storia. Puoi cambiare la presentazione e gli strumenti di lavoro, ma la cosa che viene conservata, la cosa che è forte prima di tutto, è la storia. Personaggi di cui ti importa quando lottano, soffrono, falliscono e hanno successo. La suspense e l’autenticità delle emozioni che arriva attraversa ogni media.

Certo,  la storia non finisce con "A Game of Thrones." Considerando la gran popolarità dei libri e della serie HBO, com’è il futuro per l’adattamento degli altri romanzi?
Questo è davvero qualcosa che dovranno decidere i fans. Io penso che sarebbe grandioso avere l’intera serie disponibile in fumetto. Se c’è dell’interesse in esso, penso che avremo la squadra per farlo.

fonti:
AryaSnow [la Barriera]
CBR

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