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venerdì, ottobre 28, 2011

Pontecorvo ospite a Lucca

Pontecorvo 
Come riportato sul sito ufficiale di Lucca Games&Comics, Marco Pontecorvo, figlio del regista Gillo e direttore della fotografia della serie TV IL TRONO DI SPADE, sarà ospite della kermesse toscana, e presenterà un "dietro le quinte" della serie televisiva domenica 30 ottobre alle 14:30 in Sala Ingellis.

Il primo cofanetto della serie in lingua originale!

Sembra che a marzo esca il cofanetto di Game of Thrones, stagione 1 su DVD e Blu Ray. Almeno, cosí si evince dal sito Brithish Video Association listing. Questo sito dall’aspetto ufficiale pretende di essere “il corpo di negoziato tra i rappresentanti degli interessi degli editori e i detentori dei diritti dell’intrattenimento home video”. Su questo sito hanno fissato per il 19 marzo la data del rilascio. Sembra inoltre, che i fans francesi avranno un’attesa ancora più corta, perché il sito Warner Bros. France promo video, indica come data di uscita il 7 marzo.

Indagando un po’ sulla data del 19 marzo, io credo che la data del 20 sia più probabile, dato che questi cofanetti generalmente escono il martedì. In aggiunta, sullo stesso sito si dice che the Broadwalk Empire uscirà il 9, quando il rilascio ufficiale, avverrà il 10.

Parlando del 10 gennaio, sembra che HBO pianifichi di rilasciare un disco promozionale di Game of Thrones per questa data. Questo probabilmente includerà soltanto il primo episodio, e, abitualmente verrà dato via gratuitamente dai rivenditori che vendono un cofanetto della HBO.

fonti:
winter-is-coming.net 
www.labarriera.net

I Guerrieri del Ghiaccio - ecco pubblicata la prima parte di ADWD

È stato pubblicato il 25 ottobre, l'atesissima prima della traduzione italiana, di A Dance with Dragons, ultima fatica di George RR Martin. Il libro, intitolato 'I Guerrieri del Ghiaccio' edito dalla Mondadori nella collana Omnibus, quindi con copertina rigida, è composto da 488 pagine, ed é quindi abbastanza corposo, tenuto conto che si tratta solo di un terzo del libro originale.

La seconda parte, che probabilmente si intitolerá 'I Fuochi di Valyria' é prevista per aprile dell'anno prossimo, e la terza e conclusiva parte della traduzione italiana di A Dance with Dragons, dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2012.

Eccovi il link al libro (attenzione, la quarta di copertina contiene spoilers sui libri precedenti!): I Guerrieri del Ghiaccio.
Il primo capitolo lo potrete leggere direttamente da qui!!! Buona lettura! =]]
fonte:
Timett figlio di Timett

Per leggere, invece, di una recensione ad opera di fantasy magazine, cliccate su questo  link  ;)

Un'altra intervista a George Martin!

Se George R.R. Martin pensava di avere un fan base accanito quando ogni libro della sua saga fantasy best seller "A Song of Ice and Fire" era divorato da lettori impazienti, il successo dell’adattamento HBO di Game of Thrones ha alzato considerevolmente l’asticella. Abbiamo parlato a Martin mentre si accomodava dopo un lungo tour PR e tornava per lavorare al prossimo libro della saga, The Winds of Winter.

George R. R. Martin

Qual è il tuo coinvolgimento nella stagione due di Game of Thrones?
Ho scritto l’episodio nove, "Blackwater." Al momento stanno girando lo show nell’Irlanda del Nord. Mi piacerebbe essere lì a guardare, ma sono molto preso da altre cose.

Quali attori si sono appropriati dei personaggi e hanno portato qualcosa di nuovo e sorprendente, aggiungendo nuovi strati che non c’erano per forza quando li hai creati?
Penso che abbiamo un cast spettacolare in generale; i nostri direttori del casting hanno fatto un lavoro fantastico. Sicuramente Peter Dinklage ha fatto un lavoro magnifico con Tyrion, che è uno dei miei personaggi preferiti nei libri. Non abbiamo nemmeno fatto fare le audizioni, abbiamo sempre parlato di lui per il ruolo. Lo stesso vale per Sean Bean — anche se abbiamo fatto le audizioni ad alcune persone per il ruolo — ma abbiamo sempre voluto Sean ad è stato incredibile in quel ruolo.
Un altro gruppo che merita una menzione speciale sono i bambini — è molto difficile scegliere un bambino. I nostri bambini devono portarsi sulle spalle un serio peso drammatico — ci servivano degli attori giovani davvero bravi. Ce ne sono capitati di formidabili.

Qual è la tua preoccupazione più grande per il TV show quando entrerà di più nella profondità della storia?
Sicuramente ci sono sfide che si presentano davanti, e con il proseguimento dello show diventeranno più grossa. Volevo scrivere un libro grande quanto la mia immaginazione. Ora David [Benioff] e Dan [Weiss] affrontano la vera sfida di come tradurre questa cosa complessa, con un cast di migliaia, castelli enormi, draghi e muri di ghiaccio: serie sfide di produzione che crescono con ogni libro. Credo che una delle difficoltà più grosse sia il budget e il tempo per le riprese. Abbiamo avuto dieci ore per la prima stagione e lo stesso per la seconda. Boardwalk Empire ne ha dodici, Treme ne ha dodici — se avessimo avuto due ore in più avremmo potuto raccontare molto di più della storia. Storm of Swords [il terzo libro] è enorme e dovrà essere spezzato in due stagioni, penso. Ma David e Dan sono grandi e hanno messo insieme una grande squadra. Quindi se qualcuno può riuscirci, loro ci riusciranno.
L’altra cosa che mi preoccupa è ciò che io chiamo l’effetto farfalla. Se vi è famigliare il racconto breve di Ray Bradbury, sapete cose intendo. In TV, abbiamo visto la morte di Mago, ma lo rivedremo nei libri, è ancora vivo. Dovrà essere diverso nello show rispetto al libro, perché lo hanno ucciso. Questi sono quei generi di effetti-ripercussione che possono accadere.

Come gestisci tutti quei dettagli? Esiste qualche enciclopedia gigante o un file del computer che usi quando scrivi?
E’ per la maggior parte nella mia testa. Elio Garcia [che dirige Westeros.org] sembra conoscere Westeros meglio di me. Inizio a desiderare di non essermi mai scomodato per il colore degli occhi della gente. [Nota: questo è argomento di molte contorte teorie cospirazioniste dei fan.] E quella è stata una delle prime cose ad andarsene nella serie TV: le lenti a contatto viola non stavano bene davanti alla telecamera.
[Se avete solo guardato lo show ma non avete letto tutto fino ad A Dance With Dragons, potreste volervi fermare qui. Ci sono spoiler più avanti.]

Parlo a nome di tutti i tuoi lettori impazienti e ti chiedo: a cosa stai lavorando in questi giorni, a parte il tanto atteso The Winds of Winter?
Il tour per il libro ha richiesto molto tempo. So che alcuni scrittori riescono a scrivere in viaggio, ma io non sono uno di questi. Ho circa 100 pagine fatte per il prossimo libro, che sono principalmente pagine che avevo finito [per A Dance With Dragons] e che ho deciso di togliere. Ci tornerò su a gennaio.
Prima di questo, ho bisogno di finire diverse altre cose. Ho una nuova novella Dunk and Eggche comparirà nell’antologia chiamata Dangerous Women. Ho anche da fare la concordanza, The World of Ice and Fire, che sarà un grande lucido libro sulla storia e la genealogia di Westeros. Ci sto lavorando su con Elio Garcia.

Avrà del materiale nuovo, o sarà solo messo tutto insieme in un posto?
Ci saranno delle storie che non sono stato in grado di inserire da altre parti.

Con il procedere dei libri, sembra che otteniamo sempre più informazioni su quello che succede il passato, prima dell’inizio del primo libro. Sembra quasi che la storia di muova in due direzioni, indietro e avanti al tempo stesso.
Ho rivelato sempre di più della Ribellione di Robert, la giovinezza di Robert e Ned e quello che è accaduto a loro. La gente ha fatto domande, ma io non ho intenzione di scrivere un prequel, perché con ogni libro scopri sempre di più, cosa che fa luce sul presente in modo diverso.

Alcuni degli sviluppi in A Dance With Dragonsaprono la possibilità che alcuni personaggi possano essere in grado di influenzare gli eventi che sono già accaduti. Lasci aperta la possibilità che il passato possa essere malleabile?
[Lunga pausa.] Non è qualcosa che mi interessa rivelare. Direi che il passato, il presente e il futuro sono un continuum, e ci sono diversi modi di guardarlo. Il passato è sempre con noi.

A Dance With Dragonsdedica molto tempo ad Essos, che è in qualche modo analogo all’Asia e al Medio Oriente nel mondo in cui la storia è ambientata, in contrapposizione a Westeros, che sembra essere molto debitore all’Europa Occidentale. Mentre leggevo di Dany, che è diventata una governante straniera dalla pelle chiara in una terra esotica, questo mi ha ricordato The Man Who Would Be King, il film di Sean Connery e Michael Caine basato su a Rudyard Kipling story. Pensi a questi parallelismi — colonialismo, il “fardello dell’uomo bianco” — quando scrivi?
Ho detto molte volte che non mi piacciono le allegorie mal mascherate, ma alcune scene riecheggiano nel tempo. Altre persone hanno fatto l’osservazione, molto più contemporanea, che ci potrebbero essere degli echi della nostra attuale disavventura in Afghanistan e Iraq. Sono consapevole dei parallelismi, ma non sto cercando di spalmare della pittura sulla guerra in Iraq e chiamarlo fantasy.

Quando le civiltà si scontrano nei tuoi libri, invece di Fucili, Gemme e Acciaio, forse è più Draghi, Magia e Acciaio(e anche Gemme).
C’è magia nel mio universo, ma è abbastanza poca in confronto agli altri fantasy.
I draghi sono un deterrente nucleare, e solo Dany li ha, cosa che in un certo senso la rende la persona più potente del mondo. Ma è sufficiente? Questo è il tipo di problemi che cerco di esplorare. Gli Stati Uniti attualmente hanno la capacità di distruggere il mondo con il nostro arsenale nucleare, ma questo non significa che siamo capaci di raggiungere specifici scopi politici.
Il potere è qualcosa di più subdolo. Puoi avere il potere di distruggere, ma questo non ti dà il potere di cambiare, di migliorare, di costruire.

Alcuni dei tuoi accaniti  lettori, incluso me, hanno passato molto tempo a speculare su quanti diversi tipi di magia ci sono lì nel tuo mondo. O è tutto manifestazione delle stesse misteriose forze soprannaturali?
E’ qualcosa che mi piace rivelare poco alla volta.
Vi posso dire che in genere quando hai a che fare con la magia nel fantasy, devi mantenerla magica. Molti scrittori fantasy risolvono questi sistemi dettagliati, e io penso che sia un errore.
Per far sì che la magia funzioni in senso letterario, deve essere sconosciuta, strana e pericolosa, con forze che non possono essere predette e controllare. Ciò la rende, credo, molto più interessante ed evocativa. Funziona come simbolo o metafora di tutte le forze nell’universo che non comprendiamo e forse non comprenderemo mai.

Quindi, non vuoi spiegare i livelli midi-chlorian?
Se avessi voluto scrivere fantascienza, avrei scritto fantascienza.


Fonti:

mercoledì, ottobre 26, 2011

Una nuova giornalista vi porterà dietro le scene delle registrazioni di Game of Thrones

 

Il freddo di ottobre è arrivato a Belfast e Game of Thrones è già immerso nelle riprese della seconda stagione. Ci sembra quindi appropriato ,che, mentre stiamo raggiungendo i momenti topici del secondo libro, anche il diario di produzione dovrebbe iniziare ad essere più consistente.

Sono Cat Taylor, assistente dei produttori esecutivi e scrittori David Benioff e D. B. Prenderò le parti, in questo spazio, di Bryan Cogman, che è impegnato in così tanti eccitanti progetti riguardanti GOT, che ha dovuto smettere di scrivere sul blog per paura di lasciarsi scivolare qualche sorpresa accidentalmente. (Ma, mi ha promesso di tornare qui di tanto in tanto).

Vi porterò dietro le quinte delle riprese della seconda stagione, e mentre qui ci sono parecchi segreti da mantenere, e un sacco di svolte inaspettate in arrivo, ci sono comunque tante cose di cui possiamo parlare: un re è morto, ma molti ne insorgeranno. Cersei complotta mentre Joffrey regna. Il Mastino è a caccia. Jon è al nord della barriera, Robb è in guerra e Arya non si trova da nessuna parte. Ditocorto ha un piano che nessuno attualmente comprende. È non cominciamo nemmeno con Tyrion…

Le riprese sono iniziate con così tante persone in luoghi differenti, che abbiamo assemblato due squadre per affrontare il lavoro (abbiamo dato alle due squadre i nomi in codice “lupo” e “drago”). Nelle ultime paio di settimane un volo charter è partito con la squadra “lupo”, costumi e oggetti scenici, impachettato fino alle ali e sulla strada per luoghi più soleggiati. Trovare un volo commerciale per Westeros è più difficile di quanto potreste immaginare! Gli ufficiali qui erano stranamente quieti quando la squadra Drago è stata pronta per tre settimane di riprese notturne, e tutti attendevano per vedere cosa succedessa agli Emmys…

E poi le sale riecheggiavano dal discorso di accettazione del premio di Peter Dinklage, che è stato ritrasmesso in continuazione per chi non aveva avuto tempo di seguire la trasmissione dal vivo. Ovviamente, tutti avevano un’opinione in riguardo alla lista dei vestiti meglio e vestiti peggio, e delle altre serie TV, che sono state nominate assieme a Game of Thrones.

Ma ora le riprese notturne hanno iniziato a Belfast, e l’inverno sta definitivamente arrivando. In un freddo campo intorno alla strada di questo trailer, nelle ombre di una falsa torre medievale, si sta combattendo a pieno regime, e i gridi degli attori stanno echeggiando nei boschi.

Ma più di tutto ciò alla prossima volta…

fonti:

martedì, ottobre 18, 2011

I pendenti delle casate

Chi di noi non ha almeno una volta desiderato avere uno dei gioielli indossati dai nostri personaggi preferiti o una spilla o altro.. io sì *_*
A quanto pare non siamo i soli, visto che hanno realizzato i ciondoli delle casate dei libri. Di seguito potete vedere le immagini dei pendenti ispirati alla simbologia delle casate che si sono spartite i territori del regno di Westeros: Stark, Tully, Lannister, Arryn, Baratheon, Tyrell, Martell, Greyjoy e Targaryen.

Segue anche una clip musicale che omaggia la serie, che ricordiamo debutterà con la sua seconda stagiione ad aprile 2012. Tutti gli oggetti descritti nel post sono disponibili sul sito ufficiale della HBO.






fonte:
serietivu 

lunedì, ottobre 17, 2011

Arriva il ricettario delle Cronache

L'universo librario martiniano si arricchirà di un nuovo volume: come racconta infatti lo stesso Martin nel suo blog, la Random House ha firmato un accordo per la pubblicazione di A FEAST OF ICE AND FIRE, un libro di ricette curato da Chelsea e Sarianne di innatthecrossroads.com, un blog di cucina ispirato proprio ai piatti descritti da Martin nei suoi libri.

A FEAST OF ICE AND FIRE

Congratulazioni a Chelsea e Sarianne, le amabili signore e maestre dei fornelli dietro al blog tematico sul cibo, "The Inn at the Crossroads", che sono state impegnate a cucinare tutti i piatti menzionati nei miei romanzi per quasi un anno, e bloggato su questo tema... con ricette e fotografie da acquolina in bocca che non hanno mai mancato di farmi venire fame.
Hanno appena firmato un contratto con la Random House per un libro di cucina di Westeros. Sarà intitolato A FEAST OF ICE AND FIRE.

Potete leggere direttamente quello che scrivono a riguardo qui. Provate anche voi a cimentarvi a preparare le ricette e, se volete, fateci morire di invidia postando le vostre foto nei commenti a questo post :D non vedo l'ora di vederle :D

fonti:
la barriera 
inn at the cross roads

Il casting di Ygritte, Qhorin e Richard Karstark

Entertainment Weekly ha svelato il casting di Ygritte! Eccovi la traduzione dell’articolo:

Rose Leslie
Non sapete niente del casting di Ygritte! Fino ad ora: HBO è pronta a svelare l’ultima significante attrice aggiunta al cast della seconda stagione di Game of Thrones.

L’attrice Rose Leslie, che ha già partecipato alla serie Downton Abbey, ha ricevuto il ruolo chiava della ragazza dei bruti che Jon Snow conosce durante le sue avventure al di là della barriera. Ygritte è descritta come arguta, dal carattere forte, allenata in battaglia e sopravvivente delle terre selvaggie oltre la barriera. Una bellezza in convenzionale, magrolina ma forte, con capelli rossi (che i bruti consideranobaciata dal fuoco").

Il lavoro di Leslie con Downton Abbey è finito alla fine della sua prima stagione su PBS. Ha recitato nella parte di Gwen, una cameriera, che ha difficoltà ad avere il suo lavoro da sogno come segretaria. Non è chiaro se parteciperà ancora alla serie vincitrice di premi Emmy, che tornerà in onda a gennaio su PBS.

Leslie va a completare un grandissimo cast per la stagione due di Thrones. Nella serie della HBO parteciperanno anche un pirata mercenario, un assassino senza faccia, la fiera sorella di Theon, un erede al trono di ferro con la sua maga, un cavaliere delle cipolle, una donna che vorrebbe essere cavaliere e una principessa.


Simon Armstrong
Inoltre è da George Martin in persona, che arriva la conferma del casting di due ruoli chiave per la seconda stagione della serie TV Game of Thrones.

La prima conferma riguarda Qhorin Halfhand, che sará interpretato da Simon Armstrong. Simon Armstrong ha una lunga e gloriosa carriera, ha partecipato a diverse Serie TV come  Holby City e Doctors and Casualty. Inoltre ha giá lavorato in alcuni film come The Edge of Love e The Killer Elite.

In vena di scherzi, George Martin aggiunge, che resta ancora da vedere, se per interpretare meglio la parte, a Simon vengano amputate alcune dita della mano destra, o meno. >_<'
John Stahl


Il secondo annuncio riguarda invece il ruolo di Rickard Karstark. John Stahl, è stato scelto per interpretare questo ruolo, andando a rimpiazzare la comparsa che aveva avuto la parte nella prima stagione.

fonti:
La Barriera 
winter-is-coming

Intervista ad Arya: aspettando la seconda stagione...


Grazie a Kate, la donna straordinaria dietro a FanFavourites, ho avuto la possibilità di intervistare la maggioranza del cast presente al FanFavourites event.

La prima persona a cui ho fatto domande è stata Maisie Williams, la vera e l’unica Arya Stark di Grande Inverno.
L’intervista può contenere spoiler minori riguardanti il destino di Arya, quindi siete avvisati.

GameofThrones.hu: Sai cosa aspetta Arya nei libri successivi? Cresce diventando abbastanza tosta, sai. Sei eccitata di filmare quelle scene?
Maisie Williams:Già, so molto di quello che accade ad Arya e, se avremo la possibilità di arrivare così lontano, sono molto eccitata di vedere come faranno quel genere di cose. Ma, um, no, penso che sarà un’esperienza grandiosa ed è una parte così figa da avere.

GameofThrones.hu: Arya deve sostenere una storyline intera della Stagione 2 tutta sola. Come ti senti a riguardo? Hai delle preoccupazioni riguardo al venir separata dagli altri personaggi principali?
Maisie Williams:Penso che filmare questa stagione sarà molto diverso, perché la scorsa volta ero con Sophie Turner, che interpreta Sansa, ed ero molto vicina a lei. Questa stagione Arya è tutta sola, davvero, quindi sarà molto diverso, ma penso che sarà comunque una bella esperienza, perché ho avuto la possibilità di stare con tutti quelli che conosco e, dal momento che la storia di Arya prende delle svolte, io penso che… la storia delle mie riprese cambierà anch’essa e non vedo l’ora.

GameofThrones.hu: Avrai un incarico piuttosto difficile quest’anno, visto che Arya è da sola e vede un sacco di cose che nessun bambino della sua età dovrebbe vedere.
Maisie Williams: Sono molto eccitata di vedere come ciò cambierà le cose in televisione, perché non c’è nient’altro di questo genere. Sarà emozionante vedere cosa succederà in dieci anni, se le cose cambieranno, se ci saranno più cose fantasy in televisione e se diventa più popolare. Con i cambiamenti nella storia di Arya si farà in modo che la gente pensi che questo è molto diverso…

GameofThrones.hu: In qualche modo questo apre delle porte…...
Maisie Williams:Sì, sicuramente. Penso che abbia iniziato a introdurre cose diverse in televisione.

GameofThrones.hu: Quanto mi puoi dire della Stagione 2? Quali scene hai fatto? Oppure dire questo è… totalmente proibito?
Maisie Williams:Non so quanto vi posso dire, ma ora sono circa a un terzo delle riprese e ho fatto un paio di scene davvero belle, ma um…

GameofThrones.hu: scene di Harrenhal?
Maisie Williams:[sorride] No comment.

GameofThrones.hu: Okay.
Maisie Williams:Ho fatto un paio di scene, e penso che a tutti piacerà decisamente quello che succede ad Arya. Sarà davvero davvero bello. Ci sono piccole cose che voi ragazzi non sapete… proprio come nella Stagione 1, ci saranno piccole sorprese. Penso che sia un bene perché voi ragazzi conoscete già la storia, e cambiarla sia una buona cosa. Quindi sì, state in guardia su questo.

GameofThrones.hu: Ho visto che hai dimostrato molta dedizione verso il ruolo e ti sei addirittura tagliata i capelli. Non volevi metterti una parrucca?
Maisie Williams:Beh, nella prima stagione indossavo una parrucca per la scena finale, in cui hanno tagliato i capelli. Ma quando è arrivata la seconda stagione, loro mi dicevano: “vorresti tagliarti i capelli? Perché ci vorrà molto tempo per indossare la parrucca ogni mattina,” e inoltre la parrucca non mi sembrava nemmeno bella… La mia reazione immediata è stata “assolutamente no, non ho intenzione di tagliarmi i capelli,” ma dopo averci riflettuto, ho pensato che la gente su internet avrebbe detto “ah, è troppo giovane, non si taglierà i capelli, non lo farà, è troppo chiedere questo”. Quindi mi sono detta… mmm… Mi fa piacere vedere che tutti sono contenti anche della questione della mano sinistra, volevo rimanere fedele ai libri, e poiché non ho mai fatto scherma prima d’ora è stato abbastanza facile imparare con la mano sinistra. Sono felice che a voi ragazzi piaccia, e amo il fatto che sia una sfida e non semplicemente… facile.

GameofThrones.hu: Il fatto di essere dentro un grande show televisivo come Game of Thrones come influenza la tua vita quotidiana? Senti molti riferimenti ad Arya da parte dei tuoi compagni di scuola? I tuoi insegnanti ti danno meno compiti per via delle tue abilità con la spada?
Maisie Williams:Penso che abbia cambiato la mia vita, completamente. A scuola, penso che a volte la gente sia più dura con me perché tutti gli insegnanti dicono “ugh, devi fare tutte queste cose che hai da fare, e devi fare anche i compiti,” quindi… Ma è davvero grandioso, e tutti i miei amici mi sono  molto di sostegno. Non cambierei le cose, ma a volte diventa un po’ difficile.

GameofThrones.hu: Ti ringrazio molto per l’intervista. Continua con il buon lavoro.
 

mercoledì, ottobre 12, 2011

Intervista allo scrittore del fumetto di "A Game of Thrones"

Dynamite Entertainment ha rilasciato la prima copia di “A Game of Thrones," basata sul primo romanzo di "A Song of Fire and Ice" di George R.R. Martin il 21 settembre. Mentre a molta gente “A Game of Thrones sarà famigliare grazie alla largamente popolare serie della HBO, l’adattamento di Daniel Abraham si basa direttamente sul romanzo, prendendo dal materiale originario che ha reso la serie tv così coinvolgente. Scritto da Daniel Abraham e disegnato dall’artista Tommy Patterson, il fumetto promette di portare il mondo di George R.R. Martin alla pagina stampata in modo grande.

Per scoprire qualcosa di più sulla transizione della grande epica fantasy sul fumetto, CBR News ha parlato con Daniel Abraham del suo lavoro di adattare "A Game of Thrones," dei suoi incarichi di portare creazioni precedenti di Martin a fumetti, dell’impresa di restare fedele al romanzo e di cosa aspettarsi nei fumetti futuri della saga "A Song of Fire and Ice".

CBR News: Daniel, dicci un po’ del tuo adattamento di "A Game of Thrones." Il primo libro è enorme, quanto della storia il fumetto arriverà davvero a coprire e come sono i numeri e le suddivisioni?
Daniel Abraham:Siamo stati fortunati in questo. Era importante fin dall’inizio di avere lo spazio per raccontare la storia in modo giusto, quindi l’editore, George e io parlavamo fin dai primi stadi di come rendere giustizia al romanzo. Da un lato, sarebbe stato grandioso semplicemente esplodere e avere migliaia di pagine per entrare davvero nelle singole scene, ma le dita di Tommy alla fine si sarebbero staccate, no?
Abbiamo steso un abbozzo di ventidue numeri di ventinove pagine ciascuno. Questo ci dà una pagina di immagini per ogni pagine di testo nel libro originale. Almeno nella copia che ho io.

Tu hai già fatto dei grandi lavori con le Wild Cards di George R.R. Martin, e i fans probabilmente ti riconosceranno da questo, ma come sei stato coinvolto nel progetto?
Ho davvero fatto una buona quantità di adattamento dei Iavori di Gerge prima. Ho scritto per il romanzo "Fevre Dream" per Avatar Press e una miniserie di cinque numeri basata sul racconto di George "Skin Trade" che ancora non è uscita. Ho anche collaborato con lui in altri progetti. “Wild Cards” è uno, ma abbiamo anche scritto un romanzo insieme a Gardner Dozois, chiamato "Hunter's Run." Lui sa abbastanza come lavoro e come lavoro con il suo materiale. Questo ci dà un certo livello di fiducia. Inoltre, vivo abbastanza vicino a lui, quindi posso andare da lui in macchina per pranzo se ce n’è bisogno. Questa non è mai una brutta cosa.


Come sanno i fans del romanzo, "A Game of Thrones" è diviso in tre storyline: i Sette Regni, la Barriera e l’Est. Come sfrutterà il fumetto queste trame separate?
Parte di quello che rende affascinante la traduzione dal testo in immagini in sequenza sono gli strumenti che entrano in gioco e che prima non c’erano. Come la paletta dei colori. Nel testo, George deve regolare la location ogni volta con cose come il personaggio PdV e del lavoro davvero carino che fa con il linguaggio. Per quanto ci riguarda, noi possiano segnalare lo spostamento in modo puramente visuale. Detto questo, non stiamo cercando di isolare i diversi luoghi. In alcuni numeri li avremo tutti e tre, altri saranno più incentrati su uno solo, ma speriamo di dare il senso di una grande storia unificata che deriva dall’intreccio tra i vari luoghi.

Quanto vicino sarà adattato lo stile narrativo? I lettori avranno ancora l’esperienza della trama che si svolte attraverso i molteplici punti di vista?
Cerchiamo di restare molto fedeli al libro e alla storia nel libro. Ci sono alcune cose dello stile di George che non tradurremo in fumetti, e quando ciò accade, cerchiamo di raggiungere le cose che sono più fedeli allo spirito entro il contesto. Assolutamente abbiamo i punti ti vista multipli. Abbiamo i diversi paesaggi. Abbiamo la sensazione di malinconia e crudo realismo. La mia scommessa è che le persone che si accostano a questo progetto dovrebbero essere in grado di sentirci dentro la voce di George. Non sono lo scrittore, sono l’adattatore. Il vero segno di successo per me sarebbe se nessuno si accorgesse che io sono lì.

Hai collaborato con George R.R. Martin nel processo di adattamento del romanzo al fumetto? Se sì, quel’è stato il processo creativo in ciò?
Ho parlato molto con George durante il processo. Ci sono cosa sulla storia che conosce solo lui, e non sono tutte ovvie. C’era una scene che ho dovuto rielaborare perché c’è una particolare battuta di dialogo che è importante per l’ultima scena di “A Dream of Spring”, e a guardarla non te ne accorgeresti. Per questioni come questa, non c’è nulla che possa sostituire il parlare con l’uomo in persona. Detto questo, è molto chiaro che George non sta scrivendo un fumetto. Ha investito una gran quantità di fede e fiducia in me. E che dio impedisca che gli intralci la strada nella scrittura di “The Winds of Winter”. Se avrò la reputazione di chi rallenta quel progetto, sarò appeso agli alberi.

Allo stesso modo, dacci un’idea del processo di collaborazione con Tommy Patterson. Come voi due avete lavorato insieme per portare questi personaggi nei fumetti?
Lavorare con Tommy è stato grandioso. Non è qualcuno che conoscevo prima di iniziare il progetto, ma è stato molto veloce ad aiutarmi. Ci scambiano email e messaggi, ed è stato davvero professionale nell’accogliere feedback sia da me che dagli editori e nel rielaborare i suoi disegni per adattarli a quello che gli abbiamo chiesto. Dopo George, credo che questo sia davvero il progetto di Tommy. La visione e lo stile visuale che porta alla storia è quello che la gente vede sulla pagina, e io sono qui a sostenerlo. E devo dire che, ogni volta che ho fatto nella scrittura qualcosa che mi sembrava che gli chiedesse troppo, lui è stato saldo nel soddisfarlo. Vuole che il progetto sia meraviglioso e io ho un rispetto assoluto per il lavoro che sta facendo.

La serie “A Song of Ice and Fire” di George R.R. Martin's ha sfornato una gran quantità di prodotti, incluso un gioro di ruolo, un gioco di carte, un gioco da tavola e (ovviamente) la largamente popolare serie tv della HBO. Con tutto questo materiale, qualcosa si è intromesso nel tuo processo creativo per il fumetto?
Non ho messo le mani sul gioco di carte e cui GDR, ma sono stato uno dei giocatori beta per il gioco da tavola quando George ha ottenuto la sua copia. Avevo già scritto diversa roba quando il prodotto HBO è uscito e sono davvero contento che sia andata così. Avevo già fatto alcune decisioni che erano un po’ diverse da ciò che stavano facendo loro e questa distanza per me è importante. La serie tv è un grande lavoro, ma il mio incarico non è adattare lo show, ma il libro originario. Questo è davvero quello su cui mi focalizzo.

Parliamo un po’ dei personaggi. I romanzi hanno il beneficio di un’incredibile quantità di prosa per descrivere i personaggi e le loro espressioni. Quel’era per te l’impresa nell’adattare i personaggi della casa Stark e della Casa Lannister, come Jon Snow, Viserys Targaryen, Tyrion Lannister e il resto del cast?
La cosa più difficile per me era quella di capire cosa George ha fatto nel testo per evocare questi fantastici personaggi e poi trovare il modo per usare quel metodo direttamente o descriverlo per Tommy. Parte di ciò che rende i personaggi di George così splendidi è il modo in cui si espandono nella sua mente per acquisire dimensioni e profondità, anche oltre ciò che si trova sulla pagina. Questo è un vero potere. Ci saranno sempre dei modi in cui il nostro Tyrion e il nostro Jon Snow sarà diverso dalle interpretazioni di altri. Trovare la cosa con cui il romanzo li ha resi veri e poi farlo con i nostri mezzi è stata la vera impresa.

C’è stato qualcosa nel romanzo che tu hai voluto includere nell’adattamento e che è stato tagliato?
La storia e il background.  Ne sento la mancanza.  A volte nel libro si va avanti per una pagina o due con questa bella esposizione che delinea la storia di Westeros e le persone che l’hanno fatta. Questo dà tremendo peso e solidità a tutto il resto dell’azione, e volevo tanto avere tutto ciò anche nel fumetto. Ho provato in un paio di numeri di prendere una pagina e di fare la versione illustrata dove si conservano questi lunghi passaggi di testo con alcune immagini che li accompagnano. Non ha per niente funzionato, ma l’impulso era quello.

Qual è stato l’aspetto più bello dell’adattare "A Game of Thrones" per il fumetto?
Ho dovuto fare una lettura molto vicina di "Game of Thrones."  Probabilmente più vicina di quanto avrei mai fatto altrimenti. Ed è uno di quei libri dove più guardi, più vedi. Leggo una frase e penso: “Oh, vedo che qui si sta preparando per  tre libri”.

Perché credi che "A Song of Fire and Ice" si presti bene agli altri media, come la televisione, i giochi e in particolar modo i fumetti?
E' una gran storia. Puoi cambiare la presentazione e gli strumenti di lavoro, ma la cosa che viene conservata, la cosa che è forte prima di tutto, è la storia. Personaggi di cui ti importa quando lottano, soffrono, falliscono e hanno successo. La suspense e l’autenticità delle emozioni che arriva attraversa ogni media.

Certo,  la storia non finisce con "A Game of Thrones." Considerando la gran popolarità dei libri e della serie HBO, com’è il futuro per l’adattamento degli altri romanzi?
Questo è davvero qualcosa che dovranno decidere i fans. Io penso che sarebbe grandioso avere l’intera serie disponibile in fumetto. Se c’è dell’interesse in esso, penso che avremo la squadra per farlo.

fonti:
AryaSnow [la Barriera]
CBR

Intervista a George Martin

Ringrazio Lord Beric per la traduzione pubblicata su la Barriera, l'intervista che segue è stata pubblicata in lingua originale da www.maximumfun.org





Prima di tutti, George R. R. Martin, congratulazioni per tutti i tuoi recenti successi con la serie TV e con il nuovo libro, A DANCE WITH DRAGONS, per averlo finito, fatto uscire e per aver raggiunto il numero uno nelle classifiche e tutto il resto.
Grazie davvero. È stato un anno emozionante.

Immagino. Torniamo un po' indietro. Vorrei parlare di qualcosa di molto tempo fa nel tuo lavoro. Alla fine di agosto apparì una lettera ripresa poi in ogni dove in internet; una lettera che hai scritto sulle colonne del libro a fumetti "The Avengers" nel 1964.
[risate] Sì, vero!

Credo che tu avessi circa sedici anni, all'epoca. In quella particolare lettera, avevi suggerito il numero nove di "The Avengers" fosse un po' meglio del numero trentadue di "Fantastic Four". La mia domanda è: ricordi perché?
Puoi commentare quella particolare storia, ricordo che "The Avenger" #9 era l'introduzione di Wonder Man.
Oh, sì, mi piaceva Wonder Man! Sai perché? Ora mi ricordo bene. Wonder Man muore in quella storia. È un personaggio nuovo, viene introdotto, e muore. Spezza veramente il cuore. Mi piaceva il personaggio; era un personaggio tragico, condannato. Penso di aver avuto un debole per i personaggi tragici e colpiti dal fato da quando ero un ragazzino della high school.

Specialmente quelli che potrebbero morire in ogni momento.
Naturalmente, essendo un fumetto, Wonder Men non rimase morto a lungo. Tornò un anno o due dopo ed ebbe una vita lunga molti decenni. Il fatto che fosse presentato, si unisse agli Avengers e morisse nella stessa uscita ha avuto un grande impatto su di me quando ero un ragazzo alla high school.

Immagino fosse abbastanza sorprendente in un comic book dell'epoca vedere un intero arco narrativo risolversi tragicamente in quel modo in un'unica uscita.
Sì. È difficile da capire, credo, dal punto di vista avvantaggiato del 2011 come andassero le cose nei fumetti nei primi anni '60. Era la Marvel a cui scrivevo le mie lettere, che erano davvero rivoluzionarie per l'epoca. Stan Lee stava facendo alcuni lavori fantastici. Fino ad allora i fumetti dominanti erano stati quelli della DC che, al tempo, erano sempre molto circolari. Superman o Batman avevano un'avventura, e allaa fine dell'avventura si ritrovavano esattamente al punto di partena. E poi l'uscita dopo aveva lo stesso percordo, quindi non cambiava davvero nulla nei personaggi della DC.
I personaggi della Marvel erano in costante cambiamento. Avvenivano cose importante. La composizione degli Avengers cambiava continuamente. Alcuni se ne andavano, avevano scontri e via dicendo. Al contrario della DC dove tutto filava liscio ed era tutto molto carino e tutti gli eroi si piacevano vicenda. Non accadeva nulla di questo, quindi veramente, Stan Lee introdusse un nuovo livello di caratterizzazione ai fumetti; forse anche un tocco di grigio in alcuni personaggi. Guardandoci indietro adesso, posso dire che probabilmente hanno avuto un'influenza sul mio lavoro maggiore di quanto io possa aver sognato.

Presumo a questo punto che quando hai inviato quella lettera avevi già in mente di voler fare lo scrittore.
Beh, una volta abbandonata l'idea di fare l'astronauta. Ad un certo livello pensi davvero di volare su altri pianeti, e poi pensi, "beh, magari non volerò sugli altri pianeti." Pensavo che avrei potuto semplicemente scrivere di altri pianeti e altre cività. Penso che sia nella high school quando ho veramente capito di voler provare a scrivere storie per vivere; inoltre, scrivevo storie già da un decennio. Persino quando ero nella grade school scrivevo brevi storie di mostri e le vendevo agli altri bambini per un nichelino, che mi avrebbe comprato un dolcetto al bar a quel tempo.

Questo è avvenuto a Bayonne, nel New Jersey?
A Bayonne, nel New Jersey, sì.

Di quale bar di dolcetti stiamo parlando?
Milky Way. Sono un tipo da Mily Way.

Sicuro.
Forse è stato per il nome fantascientifico del bar.

Hai sempre guardato le stelle.
Questo è vero.

È nelle colonne di quelle lettere in cui buona parte di quella che ora chiamamo fandom dei mondi dei fumetti, della fantascienza e del fantasy si incontrava, molto prima che ci fosse internet, ecco da dove viene quel senso di community.
A dire il vero è iniziato molto prima della mia nascita. Il fandom della fantascienza crebbe sulle colonne di "Amazing Stories" e "Astounding" già dagli anni '30. Quando stampavano una lettera in quei giorni, riportavano l'intero indirizzo. Quindi i fan di storie di fantascienza del tempo vedevano di dove erano gli altri fan, e potevano vedere i loro indirizzi e scrivergli e diventare corrispondenti, e la cosa cresceva. Poi infine qualcuno decise, "Beh, vediamoci ed incontriamoci davvero," ed ecco come è andata. Penso che il primo raduno sia stato a Philadelphia, e poi ce ne sia stato uno a New York. Eccom come è iniziato il fandom della fantascienza, che è il papà di tutti i fandom; negli anni '30 e nei primi anni '40.

Sei appena tornato da Worldcom, la convention mondiale di fantascienza.
Sì.

A cui partecipi da molti anni.
Sì, la prima a cui sono andato era nel 1971. Vado quasi ogni anno.

Per gli ascoltatori che magari non sono così famigliari con il mondo delle convention, particolarmente con una storica come il WorldCon, di che si tratta? In particolare, cosa ti offriva nel 1971 e negli anni '70 quando stavi emergendo come scrittore?
Il World Con risale al 1939, quello fu il primo. È uscito fuori dal fandom della fantascienza quando i fan iniziarono a leggersi tra loro e decisero di incontrarsi in carne e ossa, e poi la convention uscì fuori anche da questo schema, quando qualcuno disse, "facciamo un raduno mondiale." Fecero la prima a New York nel '39 per farla coincidere con la Fiera Mondiale di New York del 1939. La gente venne da posti lontani come Philadelphia, credo, e Boston; in effetti, penso ci fossero uno o due che vennero dalla California. Funzionava bene già allora.

Come persona, ad un certo punta volevo diventare un vero scrittore di storie brevi, un'ambiezione deviata come la tua di diventare astronauta, non doveva finire così. Ma non c'erano convention per me, per esempio, per scrittori professionali di storie brevi. Credo che ci siano quelli che chiamano i programmi MFA, ma costano un mucchio di soldi.
Sì, sì. Sfortunatamente è un mondo completamente diverso, il genere letterario, diciamo.

Per uno scrittore di uno dei tanti generi che cadono sotto l'ombrello della fantascienza, cosa offre il WorldCon? Anche magari ad uno che scrive un genere letterario non inquadrabile?
È un'occasione per incontrare i lettori faccia a faccia, e io ho sempre pensato che questa sia una delle cose migliori della fantascienza, del fantasey e in generale del lato immaginifico della letteratore. Abbiamo questa fandom e possiamo incontrarae le gente che legge le nostre storie. Autografiamo i loro libri e loro vengono a trovarci e festeggiamo con loro giorno e notte e loro dicono, "Ehi, ci piace questa storia. Non ci piace quest'altra. Ecco quali sono i problemi. Mi piace la tua storia a parte che hai sagliato questa cosa sul pianeta," ci sono molti scienziati e cose del genere da quelle parti.
Abbiamo questo riscontro. Ho la sensazione molte volte che ci siano persone che lavorano nella letteratura, scrivono storie ed è come se le gettassero in un pozzo. Non incontrano mai chi legge davvero le loro storie.

Beh, molti di loro, non sono poi tanti.
C'è anche questo, vero.

Ma hai ragione, manca una conversazione del genere che abbiamo tradizionalmente visto nella fantascienza e nel fantasy. Francamente penso che ora si senta ancora di più, c'è veramente un accento che gli editori stanno mettendo sui loro scrittori che non necessariamente ricadono nella letteratura e forse non sono proprio di fantasy o fantascienza sul fatto di iniziare a parlare con i lettori.
Internet sta cambiando ogni cosa.

Sì, tramite internet. Non è stato parte delle linee editoriali fino ad ora, ma ora si pensa si dovrebbe fare, per trovare terreno fertile, un'audience.
Sì, penso che non si possa più essere J. D. Salinger. Almeno gli editori non vogliono che tu sia J. D. Salinger. Scrivere le tue storie e vivere in uno splendido isolamento. Vogliono che tu abbia un sito e Facebook e Twitter e tutte queste cose del genere.

Qui "The Sound of Young America", io sono John Hodgman, che sostituisce Jesse Thorn. Il nostro ospite è George R. R. Martin. È l'autore della serie fantasy nota come A SONG OF ICE AND FIRE, conosciuta anche come GAME OF THRONES dalla serie HBO che ne è stata tratta. Ecco una clip dallo show, in cui alcuni mentri della confraternita guerriera conosciuta come Guardiani della Notte discute delle misteriose minacce che si celano a nord dell'enorme Barriera che sono votati a difendere.
Una delle cose che mi ha colpito quando ho visto i uoi libri era che questo è un mondo fantasy che ben pochi immaginerebbero. NOn ci sono molti aspetti fantasy, nel senso che sembra un mondo alternativo.
Universo secondario, come lo chiamava Tolkien.

Lo chiameremo universo secondario, è un termine che mi era già venuto in mente. Non l'ho rubato da Tolkien.
È ambientato in un univero secondario, e ci sono alcuni aspetti di sword'n'sorcery, sebbene si tratti più di spada che di magia almeno nel primo libro; ma è anche ben radicato, ben piantato, e non espressamente mirato a rendere la dura realtà della vita mediaevale, con un sistema feudale a caste aspro e rigido, in cui le sole medicine a disposizione sono specie di poltiglie e la gente è vista come anziata all'età di 35 anni perché si muore di frequente.
Non è un posto o un tempo in cui la maggior parte della gente vorrebbe vivere. Perché è così importante per te scrivere in questa ambientazione?
Come detto, ho letto un mucchio di cose, non solo fantascienza o fantasy. Una delle cose che ho letto di più la storia ed i romanzi storici. Sono un grande fan dei romanzi storici. E leggo anche fantasy. Leggendola, un problema che ho con molti fantasy è venuto fuori, nel senso che il medio evo o una sua approssimazione erano l'ambientazione preferita di una vasta maggioranza di romanzi fantasy degli imitatori di Tolkien e di altri autori, ma lo descrivevano in modo completamente sbagliato. Era una sorta di medioevo a Disneyland, con castelli e principessa e cose del genere. Un sistema a classi, ma non sembravano capire cosa comportasse.

O forse lo vedavano come unaa sentenza di vita, per le persone che ci erano intrappolate, sia nobili che poveri.
È una sorta di medioevo edulcorato. Anche se ci sono castelli e principesse e città circondate da mura, la sensibilità è quella degli Americani del XX secolo. Questo non avviene nei romanzi storici di qualità. Ci sono persone che scrivono romanzi storici e riescono a farlo. Nella mia specie di interlacciamento tra i genere, quello che ho cercato di fare era scrivere un fantasy epico che desse l'immaginazione ed il senso di meraviglia che si colgono nei migliori fantasy, ma il gretto realismo dei migliori romanzi storici. Se riesco a combinare questi due aspetti, potrei avere tra le mani qualcosa di unico e che vale la pena di leggere.

Una cosa dei libri che penso sia dovuta tutta all'immaginazione è la religione di questo mondo. Non sono le religioni del mondo primario in cui viviamo; il mondo dei tuoi romanzi ha alcune religioni principali, alcune sette minori, il continente in cui la maggior prte dei personaggi vive per la maggior parte del tempo ha due filosofie religiose ben sviluppate con un nuovo inserimento che arriva nel continente e guadagna consenso. Sono curioso su questo... in che modo si crea una religione?
Le religioni sono, in un certo senso, religioni immaginarie. Mi sono basato sulle religioni del mondo reale solo distorcendole o espandendole un po'. La fede nei Sette dei è naturalmente basata sulla chiesa cattolica medievale e l'aspetto centralde della dottrina, la presenza di un dio che ha sette aspetti, è parzialmente basata sul credo cattolico in cui c'è un dio che ha tre aspetti: Padre, Figlio e Spirito Santo. Con i Sette, invece, abbiamo il Padre, la Madre, la Fanciulla, la Vecchia, il Fabbro, il Guerriero, e lo Straniero, che raffigura la morte.
Questo è il processo generale nel fare fantasy, devi ancorarti allaa realtà; Poi ci giochi un po'; poi aggiungi elementi immaginari, e poi fai il tutto pià grande. Come la Barriera nei miei libri, naturalmente, è ispirata al Vallo di Adriano, che hho visitato nel mio primo viaggio nel Regno Unito nei primi anni '80. Eravamo saliti in cima al Vallo di Adriano e guardavo a nord e immaginavo come potesse sentirsi un soldato romano di stanza lì nel primo secolo. Alla fine del mondo conosciuto a guardare quelle colline distanti e chiedersi cosa vi vivesse e cosa potesse uscirne fuori. Guardare fuori dai confini del mondo. Proteggere il mondo civilizzato da qualsiasi cosa potesse emergere da quegli alberi. Naturalmente, ciò che tendeva ad emergere erano gli Scoti, e non potevo usarli. Così ho reso la mia Barriera considerevolmente più grande e l'ho fatta di ghiaccio, che è un processo di fantasyzzazione.

Perché il Vallo di Adriano originale era fatto, credo, di lucite.
È da oltre la Barriera che il magico ed il soprannaturale arrivano per invadere il mondo realistici che hai costruito a sud. Una delle cose che mi piacciono del libro è che sei nel mezzo di un fantasy etichettato come fantasy, e forse questo è uno dei modi in cui etichettare un libro come fantasy gioca in maniera positiva con le aspettative del lettore, perché tu ci giri un po' attorno.
Tutti i persoanggi principali, per la maggior parte, credono che le cose che sono normalmente parte di un mondo fantasy (magia, creature soprannaturali, eccetera) siano leggendarie. Il genere di cose che si possono attribuire alle fiabe e alle fantasie giovanili, eppure iniziano, via via che i libri scorssono, a diventare sempre di più parte della vita dei personaggi.
Una delle aree che credo sia più interessante ma anche fonte di problemi, leggendo, riguarda la morte. Abbiamo parlato di come Wonder Man sia tornato indietro. Senza spoilerare molto, posso dire che ci sono personaggi nei libri che uno non si aspetta che muoiano, e invece lo fanno. I tuoi personaggi sono estremamente fragili. È una di quelle cose che mi esalta maggiormente come lettore, realizzare che questi personaggi che si seguono così da vicino possono finire menomati, e queste cicatrici possono rimanere. Possono essere psicologicamente menomati e trasformati da queste cicatrici, e questo colpisce, nei libri. E possono morire. Comunque, via via che la magia torna nel mondo, come rivela la storia, nemmeno la morte sembra esere realmente permanente. Cosa ne pensi?
Penso che se si porta indietro dalla morte un personaggio, allora quel personaggio è passato attraverso la morte, e quella è un'esperienza che trasforma. Per tornare ai giorni di Wonder Man, mi piaceva il fatto che fosse morte, e sebbene mi piacesse il persoanggio anche dopo, non ero così entusiasta quando era tornato indietro, perché in qualche modo disfaceva il potere dell'evento. Per quanto ami Tolkien, ho sempre pensato che Gandalf sarebbe dovuto restare morto. C'è quell'incredibile sequenza in THE FELLOWSHIP OF THE RING quando affronta il Balrog a Khazad-dûm e cade nell'abisso, con le sue ultime parole, "Fuggite, sciocchi."
Che potere aveva, come mi aveva preso. E poi è tornato indietro come Gandalf il Bianco, un miglioramento di sé stesso. Non ho mai amato Gandalf il Bianco quanto Gandalf il Grigio, e non mi è mai piaciuto il suo ritorno. Penso che sarebbe stata una storia ancora più forte se Tolkien lo avesse lasciato morto.
I miei personaggi che tornano dalla morte sono peggiori, per dire. In qualche modo non sono più gli stessi. Il corpo si può muovere, ma alcuni aspetti dello spirito sono cambiati e trasformati, e hanno perso qualcosa. Uno dei personaggi che torna più volte indietro dalla morte è Beric Dondarrion, il lord della folgore. Ogni volta che rivive perde qualcosa di più di sé. Era stato inviato in missione prima della sua prima morte. Era stato inviato per fare qualcosa, ed è tutto quello che fa. Dimentica le altre cose, chi è, o dove vive. Dimentica la donna che avrebbe dovuto sposare. Pezzi di umanità sono perduti ogni volta che torna dalla morte; ricorda solo la missione. La sua carne si stacca dal corpo, ma questa cosa, quessto scopo che ha è parte di quello che lo anima e lo porta indietro ogni volta Penso che si possano avere echi di questa cosa in altri personaggi tornati dalla morte.

C'è, sono certo che lo conosci, un detto su internet, che ogni volta che rompi le scatole a George R. R. martin, lui uccide uno Stark.
Sì, qualcuno l'ha usata come avatar sul blog.

Ho letto i libri per la prima volta l'anno scorso, li ho scoperti tardi. Ne sono rimasto entusiasta, hanno preso la mia vita per un anno, via via che li leggevo. Mi ricordo il primo momento su Twitter in cui ho menzionato il fatto che li stavo leggendo, il primo in assoluto, improvvisamente mi arrivarono più risposte su Twitter di quante ne avessi avute nella mia intera vita lavorativa. Secondariamente, molti erano stranamente arrabbiati. È stato solo dopo che ho iniziato a capire che si trattava di questa strana comunità di persone che aspettava con impazienza il prossimo libro, che è uscito quest'anno dopo un certo ritardo.
La fandom, specialmente quella di fantasy o fantascienza, ha questo senso di proprietà verso i suoi autori, e si sente quasi in collaborazione con loro. In che modo questo processo è un vantaggio e dove invece è un ostacolo?
Da un certo punto di vista è fantastico; è esilarante sapere di avere così tanti lettori e che ci sono così tante persone ansiose per il prossimo libro, e così tante persone dicono cose positive sui libri. Ma ci sono anche problemi. Tornando agli anni '90, il finire del decennio credo sia stato quando è stato aperto il primo sito dedicato allaa serie. Era un sito chiamato Dragonstone, avviato da un tizio in Australia. Quando l'ho scoperto, è risultato essere un fan-site. Tutti questi fan discutevano i miei libri e li analizzavano. Molto emozionante. Oh, ci mettevano veramente attenzione. Lavori duro su questi libri e ci metti dentro piccole cose, premonizioni o simbolismi o cose che hanno doppi significati. Uno prova a nascondere queste cose e la gente li analizza e li scopre, e questo è grandioso.
Ma non molto tempo dopo che il sito era avviato e io lo seguivo e mi divertivo ho iniziato a pensare, "probabilmente non dovrei leggere queste cose". Da un lato, mettono in campo così tante teorie, che qualcuna deve essere giusta. Cosa devo fare se metto in piedi un mistero ce risolverò nel sesto libro e lo hanno già indovinato al libro due e ne stanno discutendo... lo devo cambiare? Devo, per dire, pensare, "oh dio, hanno già indovinato, sono quattro libri avanti a me, devo cambiare quello che ho pianificato." Penso sia un errore ragionare in questo modo, perché è quello che hai pianificato. Tutti gli indizi e le premonizioni e la sovrastruttura che costruisci è per una certa rivelazione, non la puoi cambiare solo perché qualcuno ha indovinato. Così ho iniziato a distanziarmi dai siti.
È successo molto dal 1999. Ci sono state alcune esplosioni, i libri sono diventati via via più popolari. Dragonstone è morto da tempo, ma molti altri siti hanno preso il suo posto come Westeros e Tower of the Hand o Winter is Coming, siti giganteschi in cui molte migliaia di persone portano avanti queste discussioni. Quando è iniziata la serie TV, questo si è incrementato di ordini di grandezza. È emozionante quello che sta capitando, e sono felice che i fan si divertano. Ma io non posso farne parte. Sono troppo coinvolto.
E questo è il lato oscuro della cosa, che sei legato al senso di proprietà che alcuni fan arrivano ad avere...

Non volevo farne un punto così oscuro. Penso che ci sia, allo stesso modo in cui si può scrivere una lettera ad "Avengers" e sentire di poter parlare direttamente con i creatori, un senso di appartenenza e comunità all'interno del genere. Questo è solo elevato a potenza da internet ed il senso di trasparena nella comunicazione tra autore e lettore che internet comporta.
Penso che questo sia un caso in cui la gente si sente partecipe del processo. E questo comporta anche dire "stai sbagliando". Questo è uno dei maggiori temi di internet, dire agli altri che stanno sbagliando. In un certo strano modo porta le persone a sentirsi vicine al creatore di ciò che le diverte e di cui leggono, e si sentono parte del processo quanto l'autore stesso.
Può essere questo il caso. La maggior parte dei miei fan è meravigliosa, dire che il 99% dei miei fan è fantastica. C'è un gruppo di fan che partecipa alle convention, la Brotherhood without Banners, che è anche gente che frequenta regolarmente siti come Winter is Coming e Westeros.
Ma c'è anche quell'1%, troll o detrattori, come penso si chiamerebbero in quell'articolo del NYT che alcuni mesi fa Laura Miller mi ha dedicato, che per qualche ragione si sentono traditi perché ci ho messo troppo a scrivere l'ultimo libro, oppure non vedevano l'ora di avere in mano il quarto libro e non era quello che aspettavano. Alcuni di questi davvero sono passati al lato oscuro, come qualcuno potrebbe dire. Anche questa è parte dell'esperienza, credo, che si fa quando si arriva ad un certo livello di popolarità.

E c'è sempre quella percentuale di lettori o spettatori che la sente in quel modo; che si pone in modo conflittuale, ma in un certo senso è sempre passione di un certo livello, perché dedicano buona parte delle loro vite e delle loro emozioni al tuo lavoro.
Questo è vero, questo è vero. Anche se a dire il vero è un tipo di pasione di cui farei facilmente a meno.

Ma c'è anche un reciproco supporto e divertimento nel fatto che la fandom di fantascienza e fantasy sia così vicina in termini di componenti e vicina agli autori; un senso di conoscenza dei propri lettori e ed il proprio bacino di utenza e sentire il loro supporto. In tutto qusto, c'è quello che ritengo sia un vicolo cieco, ovvero che gli autori possono essere fan, ma non tutti i fan hanno una vena creativa. Una cosa che John Updike non ha mai fatto è stato sedersi e dire, "sai, penso che ci saranno quattro romanzi su Rabbit, ed ecco come saranno e quando usciranno, faccio queste promesse a voi lettori," per ché John Updike, per quel che ne so, se ne fregava.
L'idea di un autore che si siede e scrive il miglior libro che possa fare è scontata in quasi ogni altro campo della letteratura, ma nella fantascienza e nel fantasy c'è un senso come quando si è osservati. Penso che derivi da una cosa bella, dal senso di appartenenza e comunità. Ma insomma, ragazzi, dovete trattare bene i vostri autori di fantasy e fantascienza. Fatevi gli affari vostri e non preoccupatevi di quello che dicono.
I tempi cambiano, le pubblicazioni cambiano. Sono sicuro che se F. Scott. Fitzgerald oggi fosse vivo il suo editore gli direbbe, "ehi, che ne dici di un sequel di GATSBY. GATSBY è andato bene, possiamo fare un GARSBY II, SON OF GATSBY?" Sfortunatamente, o fortunatamente, non so se sia una cosa buona o cattiva, ma è la realtà dell'editoria moderna, che è cambiata radicalmetne dai tempi di Fitzgerald e Hemingway e Maxwell Perkins e via dicendo. E questo cambia il lavoro. So che non dovrebbe, probabilmente non ve l'hanno detto nei corsi di letteratura. C'è il lavoro e c'è lo scrittore. Ma ci sono anche le realtà commerciali, le realtà della vita degli scittori. È una cosa come il caso di Tolkien, THE LORD OF THE RINGS è stato diviso in tre libri unicamente per considerazioni commerciali dell'editore dell'epica, non per considerazioni letterare. Eppure la cosa ha avuto un'influenza enorme su tutta la fantasy che ne è seguita per un cinquantennio.

Beh, spero sia chiaro che sono completamente d'accordo con te. Ma, ragazzi, William Faulkner, quanc'è che finirà il suo prossimo libro?
Giusto.

Lo aspetto da sempre, che gli è preso a quel tizio?
Sì, e Harper Lee, quando farà TO KILL A MOCKINGBIRD 2?

Pigro.
Hai incontrato Stan Lee?
Ho incontrato Stan Lee, sì.

Si ricordava della tua lettera?
Sfortunatamente no. Non si ricordava nemmeno di me dall'ultimo incontro. Ho incontrato Stan Lee più o meno sei volte ed ogni volta è come incontrarsi per la prima volta... per lui, almeno.

Il cuore spezzato di un fan. George R. R. Martin, grazie per il tempo che ci hai dedicato. È un grande onore per me, e grazie per aver partecipato a The Sound of Young America.
Piacere mio, è stato bello partecipare.

Grazie.
Figurati.

"Down these strange streets" la nuova antologia

Su www.westeros.org è stato pubblicato l'annuncio relativo all'attesa pubblicazione di DOWN THESE STRANGE STREETS, la nuova antologia di George R. R. Martin e Gardner Dozois dedicata all'urban fantasy.


DOWN THESE STRANGE STREETS

George R. R. Martin e Gardner Dozois hanno ancora una volta collaborato come editori per mettere assieme una nuova antologia tematica, che oggi arriva in libreria!

DOWN THESE STRANGE STREETS mente in campo oltre una dozzina di autori che ci sono cimentate in storie brevi di urban fantasy, tra cui Carrie Vaughn, Patricia Briggs, Diana Gabaldon, e l'autriche che con Martin è stata adattata dalla HBO, Charlaine Harris. Altri contributori sono Melinda Snodgrass, M. L. N. Hanover, Simon R. Green e Lisa Tuttle.

L'indice completo:

  • THE BASTARD STEPCHILD (introduzione), di George R. R. Martin
  • DEATH BY DAHLIA, di Charlaine Harris
  • THE BLEEDING SHADOW, di Joe R. Lansdale
  • HUNGRY HEART, di Simon R. Green
  • STYX AND STONES, di Steven Saylor
  • PAIN AND SUFFERING, di S. M. Stirling
  • IT'S STILL THE SAME OLD STORY, di Carrie Vaughn
  • THE LADY IS A SCREAMER, di Conn Iggulden
  • HELLBENDER, di Laurie R. King
  • SHADOW THIEVES, di Glen Cook
  • NO MYSTERY, NO MIRACLE, di Melinda Snodgrass
  • THE DIFFERENCE BETWEEN A PUZZLE AND A MYSTERY, di M. L. N. Hanover
  • THE CURIOUS AFFAIR OF THE DEODAND, by Lisa Tuttle
  • LORD JOHN AND THE PLAGUE OF ZOMBIES, di Diana Gabaldon
  • BEWARE THE SNAKE, di John Maddox Roberts
  • IN RED, WITH PEARLS, di Patricia Briggs
  • THE ADAKIAN EAGLE, di Bradley Denton 

fonti:
.labarriera.
.westeros.





La potete trovare su Amazon
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lunedì, ottobre 03, 2011

casting in corso..


Fintan McKeown
Un altro membro del cast è stato confermato per la stagione due di Game of Thrones. Winter-Is-Coming.net può rivelare che Fintan McKeown è stato scelto come Amory Lorch.

Ser Amory Lorch è un cavaliere al servizio della Casa Lannister. All’inizio del second libro, sta saccheggiando le Terre dei Fiumi al comando di Lord Tywin Lannister. McKeown è un attore irlandese che ha avuto numerose apparizioni in film e in tv, più notoriamente come Capt. Interesse amoroso di un tempo di Janeway, Michael Sullivan, in Star Trek: Voyager e Re Odino in Merlin della BBC.

Simon Fisher-Becker
Secondo una recente intervista con CultBox, l’attore britannico Simon Fisher-Becker è stato scelto per la seconda stagione di Game of Thrones. Qui c’è la citazione rilevante:

“Parlando in modo esclusivo a CultBox, Fisher-Becker ha rivelato: “Presto farò un paio di episodi di Game of Thrones, è tutto molto eccitante. Sono un Alto Sacerdote. Tempi eccitanti!”

Certo, i preti di Westeros sono chiamati septon, quindi sembra che Fisher-Becker coprirà il ruolo dell’Alto Septon. L’Alto Septon è fondamentalmente il papa del culto dei Sette Dei. Fisher-Becker forse è meglio conosciuto per il suo recente ruolo da guest nei panni di Dorium Maldovar in Doctor Who.



Ultima notizia riguardante il cast, si è scoperto che si è stabilito che l'attore Tony Way prenda il ruolo di Ser Dontos Hollard nella seconda stagione di Game of Thrones.

Dontos Hollard è un maldestro cavaliere che fa amicizia con Sansa Stark, che rimane alla corte di Approdo del Re. Tony Way è un attore inglese, comico e scrittore, che è meglio conosciuto per aver interpretato diversi personaggi nella serie comica hit della BBC Tittybangbang, e per aver interpretato il personaggio Dave nel film Ali G Indahouse.

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